75 anni di Sagra Musicale Malatestiana
Tutto lo charme della nostra Signora della musica nei suoi primi 75 anni
Si è da poco conclusa l’edizione 2024 della Sagra Malatestiana, una sequenza di appuntamenti di altissimo rango internazionale, a festeggiare doverosamente il suo 75mo compleanno. Abbiamo ancora dentro la commozione suscitata di fronte a quel monumento della musica di ogni tempo che è la Nona Sinfonia di Beethoven, un’“opera mondo” che sembra volere abbracciare l’umanità intera con una lode alla “libertà” che ci chiama ancora oggi, nonostante tutto, ad un impegno ottimistico verso il superamento dei propri egoismi in uno slancio di fratellanza fra tutti gli uomini. A regalarci quella intensa emozione sono stati i musicisti dell’Orchestra Leonore diretta da Daniele Giorgi, insieme al Philharmonischer Chor Műnchen. Ad aprire il cartellone 2024 era stata la prestigiosa Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam, seguita dalla Rundfunk-Sinfonieorchester di Berlino, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e per la prima volta alla Sagra, quel genio musicale visionario utopista, discusso e anticonformista come Teodor Currentzis, alla guida della sua musicAeterna. Lo avevano preceduto altre bacchette del calibro di Myung-whun Chung e Andrea Noseda. Al contempo, non si sono dimenticare le eccellenze musicali riminesi nella Sagra del 75mo, un riconoscimento molto più che simbolico e più folto del solito, a 15 artisti di “riminesi venuti da lontano”, insieme a quell’esplosione di futuro negli occhi di quegli otre cento musicisti allievi delle nostre istituzioni cittadine, orgogliosi di essere sul palcoscenico più prestigioso che potesse loro capitare.
Un pizzico di retorica e un eccesso di enfasi sono sempre dietro l’angolo quando ci si mette a parlare di anniversari importanti. Settantacinque anni possono essere un tempo infinitesimale per Darwin, ma sono davvero tanti per una manifestazione di musica classica nata a Rimini, proprio negli anni del turismo popolare di massa, come una “splendida anomalia” come diceva della Sagra il grande Mario Bortolotto.
Gli anniversari servono anche a rendere omaggio alle persone, quelle che l’hanno presa per mano dall’inizio e poi accompagnata per decenni, nei luoghi “rimediati” del suo girovagare, pensiamo a Glauco Cosmi, alla Minnie Torsani, alla Simona Moroni, a Guido Zangheri, alla Commissione Musica, all’affetto sincero di una moltitudine di riminesi amici o sostenitori che trovano modo di rievocare gli anni della propria vita ripensando alle stagioni scandite dall’attesa della Sagra, ogni anno, alla fine dell’estate, quando a Settembre Rimini si risveglia più sobria dalla la trance un po’ nevrotica dell’estate balneare. Senza dimenticare quel miracolo appassionato di dedizione di dipendenti e collaboratori assai motivati che hanno piegato la propria vita professionale ai ritmi e alle consuetudini di un sistema dello spettacolo che viaggia sempre più su elasticità e velocità difficilmente conciliabili con norme e contratti comunali.
Questo pregevole compleanno della Sagra è un riconoscimento alla nostra città che l’ha ospitata e fatta crescere, alle istituzioni che l’hanno sempre sostenuta in modo trasversale, al suo pubblico fedele e a quello nuovo, a tutte le persone ancora in carne e ossa che la curano e a quelle che ci hanno lasciato, ma siamo certi che tutte quante loro concorderebbero nel farci per un attimo da parte, perché quest’anno la festeggiata è lei, l’elegante signora settantacinquenne, silenziosa e autorevole, la prima a infastidirsi se dovessimo continuare a blandire la sua misurata, quasi arcana, postura.